Procedere nella lezione per gradi mettendo in pratica ciò che viene illustrato nei filmati e negli ascolti. Ogni ascolto e ogni visione va
accompagnata da una certa dose di pratica sullo strumento prima di passare a un filmato o a un ascolto successivo. Teniamo conto che ogni modulo didattico
può impegnare un tempo che può variare da allievo ad allievo, e che comunque, di solito, non è inferiore alle due ore.
Durante la visione dei filmati usiamo il tasto PAUSE del lettore multimediale che stiamo usando, per fermare l'immagine in qualsiasi
momento lo desideriamo. Questo ci permetterà di identificare con chiarezza le dita da usare e i tasti da suonare.
I filmati vengono caricati in automatico, e la velocità di scaricamento dipenderà dal tipo di connessione Internet. I filmati
sono stati ottimizzati per essere caricati velocemente.
Qualora le indicazioni impartite a voce non si sentissero chiaramente, ciò dipende dal volume del lettore multimediale che
dovrà essere aumentato per un corretto ascolto. Se ciò non fosse sufficiente, potremo agire anche sul controllo volumi di Windows.
In questa lezione affronteremo lo studio di un particolare tipo di pizzica, quella di San Marzano di San Giuseppeei, cittadina in provincia di Taranto in Puglia (Italia).
La pizzica (detta nella sua forma più tradizionale di danza di aggregazione comunitaria pizzica pizzica, nella sua derivazione a fenomeno commerciale taranta) è una danza popolare attribuita particolarmente a Taranto e a tutto il Salento, ma fino a tutt'oggi diffusa anche in un'altra regione della Puglia, la Bassa Murgia. Fino ai primi decenni del XX secolo presente in tutto il territorio pugliese, assumeva nomi differenti rispetto ai vari dialetti della regione confondendola spesso con le tarantelle.
Fa parte della grande famiglia delle danze di tradizione denominate tarantelle, come si usa chiamare quel variegato gruppo di danze diffuse dall'Età moderna nell'Italia meridionale.
Questo brano è una delle più belle pizziche salentine che viene eseguita sempre in estenuanti versioni durante il concertone di Melpignano, come infatti avviene ogni anno durante il Concertone di Melpignano. Poiché é piuttosto difficile, avendo anche una modulazione da La minore a Do maggiore che è abbastanza inconsueta nelle pizziche, in Salento raramente viene suonata con l'organetto.
La Pizzica di San Marzano solitamente si canta, quindi ha un testo che l'organetto e il tamburello accompagnano. Ecco qui di seguito il testo suddiviso in strofe cantate.
Addo' t'è pizzicatu Ninella mia?
Nu' ti lu ticu, no, maritu mia.
E dimmi lu vilenu 'ddo' ti l'è misa,
sutt'allu giru giru ti la camisa.
Addo' m'è pizzicatu no' ti lu dicu,
avia propria bisognu ti nu maritu.
A mare vani tu, a mari vegnu,
ci visciu ca ti 'nfuechi iou mi ni tornu.
E balla Antò e zumpa Antò,
e vulia ballare iou comu balla lu core miu.
Addo' t'è pizzicatu sotta a Bascioni?
Sott'allu giru giru ti lu cazoni.
Nun è taranta ci t'è pizzicatu,
è lu pinzieru ci t'ha misu a' capu.
Lu simbulu ti la taranta è lu fazzulettu,
stumpiscialu cu' li pieti pi' dispiettu.
Ascoltiamola nella versione de trio Cuntrora dove oltre allestrofe cantate possiamo ascoltare la pizzica eseguita con la fisarmonica cromatica.
Ascoltiamo l'esecuzione solistica della Pizzica di San Marzano che studieremo nell'arrangiamento per fisarmonica diatonica di Gianni Ventola Danese.
Per semplificare lo studio di questo brano, è stato diviso in cinque frasi musicali facilmente distinguibili: A, B, C, D ed E, dove E identifica la parte cantata. La struttura del brano è infatti la seguente:
Intro A - B - C - A - D - E
Il brano è formato quindi da ben cinque frasi. La versione del Pizzica di San Marzano che studieremo fa riferimento a questa partitura. Non la useremo a fini strettamente didattici, ma sarà utile a chi sa leggere la musica.
L'accompagnamento dei bassi è piuttosto semplice, in quanto si realizza ripetendo sempre la serie basso-accordo sul ritmo di sei ottavi.
D'ora in poi ascolteremo sempre le frasi della pizzica prima di eseguirle all'organetto. Ora, iniziamo lo studio sullo strumento, facendo attenzione alle istruzioni date nei video.
Nota bene: sul tempo in 6/8 (il tempo di questa pizzica) il basso si suona in corrispondenza dei primo tre ottavi, e l'accordo relativo si suona sui rimanenti tre ottavi della battuta. Quindi non suoneremo l'accompagnamento di una tarantella, facciamo attenzione!
Per ogni battuta da sei tempi, la struttura dell'accompagnamento dei bassi è la seguente:
1
2
3
4
5
6
BASSO
-
-
accordo
-
-
Nota bene: sia il basso che l'accordo sono, quando possibile, suonati lunghi e non staccati.
Iniziamo lo studio della Pizzica di San Vito, partendo dalla frase A.
Frase A
Iniziamo a studiare la frase A. Sarà opportuno prima di tutto memorizzarla e per questo la possiamo ascoltare
suonata da un organetto in versione solistica.
Le prime tre note del brano sono in levare, quindi le suoneremo senza accompagnamento.
Durante questo ascolto facciamo particolare attenzione al ritmo e soprattutto all'armonia dei bassi.
Vediamo quindi come suonare sulla tastiera del canto la melodia della frase A.
Nel video, la nota iniziale è un MI e viene suonata in APERTURA sulla fila di SOL sul tasto 5 (contando dall'alto) col dito 3.
Se abbiamo dei dubbi circa la numerazione delle dita possiamo ricorrere allo schema della diteggiatura per
organetto che possiamo verificare qui.
All'inizio dello studio suoneremo questa pizzica non troppo veloce, facendo attenzione a dare il giusto accento, come visto precedentemente nel video.
Iniziamo a suonare molto lentamente per coordinarci meglio, successivamente, quando saremo più sicuri, aumentiamo la velocità fino alla normale velocità di esecuzione illustrata nella parte finale del video.
Passiamo ora ai bassi. Per studiarli bene dobbiamo seguire uno schema che ci aiuti a comporre l'armonia di questo brano. Possiamo usare il seguente schema, dove per ogni battuta della frase A sono indicati i bassi e gli accordi da premere.
Nota bene: il maiuscolo indica il basso e il minuscolo l'accordo.
Se abbiamo dei dubbi sulla posizione dei bassi, guarda lo schema dei bassi
qui.
| RE sol | (apertura) | LA lam | (apertura) | MI mi | (chiusura) | LA lam | (apertura)
| SOL sol | (chiusura, apertura) | DO do | (chiusura) | MI mi | (chiusura) | LA lam | (apertura)
Attenzione. La sequenza si ripete identica per due volte poiché la frase si ripete da capo.
Proviamo più volte tutto il giro dei bassi come indicato dallo schema, senza dimenticarci che suoniamo tre ottavi per ogni basso e per ogni accordo.
Vediamo, nel seguente filmato, come accompagnare la frase A con questa sequenza di bassi:
Esercitiamoci fino a quando non riusciremo a suonarla a velocità normale come nel filmato, sul quale possiamo anche suonare insieme una volta acquisita una certa sicurezza con la frase. Il tempo è circa 160, per chi si vuole aiutare con un metronomo.
All'inizio dello studio suoneremo questa pizzica non troppo veloce, facendo attenzione a dare il giusto accento, come visto precedentemente nel video.
Iniziamo a suonare molto lentamente per coordinarci meglio, successivamente, quando saremo più sicuri, aumentiamo la velocità fino alla normale velocità di esecuzione illustrata nella parte finale del video.
Proseguiamo ora lo studio del Pizzica di San Vito con la frase B.
Frase B
Iniziamo a studiare la frase B. Sarà opportuno prima di tutto memorizzarla e per questo la possiamo ascoltare
suonata da un organetto in versione solistica.
Durante questo ascolto facciamo particolare attenzione al ritmo e soprattutto all'armonia dei bassi.
Vediamo quindi come suonare sulla tastiera del canto la melodia della frase B.
Nel video, la nota iniziale è un LA e viene suonata in APERTURA sulla fila di SOL sul tasto 7 (contando dall'alto) col dito 3.
Se abbiamo dei dubbi circa la numerazione delle dita possiamo ricorrere allo schema della diteggiatura per
organetto che possiamo verificare qui.
All'inizio dello studio suoneremo questa pizzica non troppo veloce, facendo attenzione a dare il giusto accento, come visto precedentemente nel video.
Iniziamo a suonare molto lentamente per coordinarci meglio, successivamente, quando saremo più sicuri, aumentiamo la velocità fino alla normale velocità di esecuzione illustrata nella parte finale del video.
Passiamo ora ai bassi. Per studiarli bene dobbiamo seguire uno schema che ci aiuti a comporre l'armonia di questo brano. Possiamo
usare il seguente schema, dove per ogni battuta della frase B sono indicati i bassi e gli accordi da premere.
Nota bene: il maiuscolo indica il basso e il minuscolo l'accordo.
Se abbiamo dei dubbi sulla posizione dei bassi, guarda lo schema dei bassi
qui.
| LA lam | (apertura) | LA lam | (apertura) | MI mi | (chiusura) | LA lam | (apertura)
| LA lam | (apertura) | LA lam | (apertura) | MI mi | (chiusura) | LA sol | (apertura, chiusura)
Attenzione. La sequenza NON si ripete identica per due volte poiché la frase NON si ripete da capo.
Proviamo più volte tutto il giro dei bassi come indicato dallo schema, senza dimenticarci che suoniamo tre ottavi per ogni basso.
Vediamo, nel seguente filmato, come accompagnare la frase B con questa sequenza di bassi:
Esercitiamoci fino a quando non riusciremo a suonarla a velocità normale come nel filmato, sul quale possiamo anche suonare insieme una volta acquisita una certa sicurezza con la frase. Il tempo è circa 160, per chi si vuole aiutare con un metronomo.
All'inizio dello studio suoneremo questa pizzica non troppo veloce, facendo attenzione a dare il giusto accento, come visto precedentemente nel video.
Iniziamo a suonare molto lentamente per coordinarci meglio, successivamente, quando saremo più sicuri, aumentiamo la velocità fino alla normale velocità di esecuzione illustrata nella parte finale del video.
Proseguiamo ora lo studio del Pizzica di San Vito con la frase C.
Frase C
Iniziamo a studiare la frase C. La frase è piuttosto impegnativa perchè si suona quasi esclusivamente sulla fila di DO e può essere abbellita da note ribattutte piuttosto veloci.
Sarà opportuno prima di tutto memorizzarla e per questo la possiamo ascoltare suonata da un organetto in versione solistica.
Durante questo ascolto facciamo particolare attenzione al ritmo e soprattutto all'armonia dei bassi.
Vediamo quindi come suonare sulla tastiera del canto la melodia della frase C.
Nel video, la nota iniziale è un DO e viene suonata in CHIUSURA sulla fila di DO sul tasto 6 (contando dall'alto) col dito 3.
Se abbiamo dei dubbi circa la numerazione delle dita possiamo ricorrere allo schema della diteggiatura per
organetto che possiamo verificare qui.
All'inizio dello studio suoneremo questa pizzica non troppo veloce, facendo attenzione a dare il giusto accento, come visto precedentemente nel video.
Iniziamo a suonare molto lentamente per coordinarci meglio, successivamente, quando saremo più sicuri, aumentiamo la velocità fino alla normale velocità di esecuzione illustrata nella parte finale del video.
Passiamo ora ai bassi. Per studiarli bene dobbiamo seguire uno schema che ci aiuti a comporre l'armonia di questo brano. Possiamo
usare il seguente schema, dove per ogni battuta della frase C sono indicati i bassi e gli accordi da premere.
Nota bene: il maiuscolo indica il basso e il minuscolo l'accordo.
Se abbiamo dei dubbi sulla posizione dei bassi, guarda lo schema dei bassi
qui.
| DO do | (chiusura) | DO sol | (chiusura, apertura) | SOL sol | (apertura) | SOL do | (apertura, chiusura)
| DO do | (chiusura) | DO sol | (chiusura, apertura) | SOL do | (apertura, chiusura) | DO do | (chiusura)
| DO do | (chiusura) | DO sol | (chiusura, apertura) | SOL sol | (apertura) | SOL do | (apertura, chiusura)
| DO do | (chiusura) | DO sol | (chiusura, apertura) | SOL do | (apertura, chiusura) | DO lam | (chiusura, apertura)
Proviamo più volte tutto il giro dei bassi come indicato dallo schema, senza dimenticarci che suoniamo tre ottavi per ogni basso.
Vediamo, nel seguente filmato, come accompagnare la frase C con questa sequenza di bassi:
Esercitiamoci fino a quando non riusciremo a suonarla a velocità normale come nel filmato, sul quale possiamo anche suonare insieme una volta acquisita una certa sicurezza con la frase. Il tempo è circa 160, per chi si vuole aiutare con un metronomo.
All'inizio dello studio suoneremo questa pizzica non troppo veloce, facendo attenzione a dare il giusto accento, come visto precedentemente nel video.
Iniziamo a suonare molto lentamente per coordinarci meglio, successivamente, quando saremo più sicuri, aumentiamo la velocità fino alla normale velocità di esecuzione illustrata nella parte finale del video.
Nota bene: dopo questa frase non si passa subito alla frase D, ma si ripete per una volta sola la frase A.
Proseguiamo ora lo studio del Pizzica di San Vito con la frase D.
Frase D
Iniziamo a studiare la frase D. Anche questa frase è piuttosto impegnativa perchè richiede un ottimo sincronismo tra mano destra e sinistra.
Sarà opportuno prima di tutto memorizzarla e per questo la possiamo ascoltare suonata da un organetto in versione solistica.
Durante questo ascolto facciamo particolare attenzione al ritmo e soprattutto all'armonia dei bassi.
Vediamo quindi come suonare sulla tastiera del canto la melodia della frase D.
Nel video, la nota iniziale è un SOL diesis e viene suonata in CHIUSURA sulla fila di DO sul tasto 1 (contando dall'alto) col dito 1.
Se abbiamo dei dubbi circa la numerazione delle dita possiamo ricorrere allo schema della diteggiatura per
organetto che possiamo verificare qui.
All'inizio dello studio suoneremo questa pizzica non troppo veloce, facendo attenzione a dare il giusto accento, come visto precedentemente nel video.
Iniziamo a suonare molto lentamente per coordinarci meglio, successivamente, quando saremo più sicuri, aumentiamo la velocità fino alla normale velocità di esecuzione illustrata nella parte finale del video.
Passiamo ora ai bassi. Per studiarli bene dobbiamo seguire uno schema che ci aiuti a comporre l'armonia di questo brano. Possiamo
usare il seguente schema, dove per ogni battuta della frase sono indicati i bassi e gli accordi da premere.
Nota bene: il maiuscolo indica il basso e il minuscolo l'accordo.
Se abbiamo dei dubbi sulla posizione dei bassi, guarda lo schema dei bassi
qui.
| MI mi | (chiusura) | LA lam | (apertura) | MI mi | (chiusura) | LA lam | (apertura)
| RE fa | (apertura) | LA lam | (apertura) | MI mi | (chiusura) | LA lam | (apertura)
Attenzione. La sequenza si ripete identica per due volte poiché la frase si ripete da capo.
Proviamo più volte tutto il giro dei bassi come indicato dallo schema, senza dimenticarci che suoniamo tre ottavi per ogni basso.
Vediamo, nel seguente filmato, come accompagnare la frase D con questa sequenza di bassi:
Esercitiamoci fino a quando non riusciremo a suonarla a velocità normale come nel filmato, sul quale possiamo anche suonare insieme una volta acquisita una certa sicurezza con la frase. Il tempo è circa 160, per chi si vuole aiutare con un metronomo.
All'inizio dello studio suoneremo questa pizzica non troppo veloce, facendo attenzione a dare il giusto accento, come visto precedentemente nel video.
Iniziamo a suonare molto lentamente per coordinarci meglio, successivamente, quando saremo più sicuri, aumentiamo la velocità fino alla normale velocità di esecuzione illustrata nella parte finale del video.
Frase E
Iniziamo a studiare la frase E. Questa frase corrisponde alla parte cantata della Pizzica di San Marzano.
Sarà opportuno prima di tutto memorizzarla e per questo la possiamo ascoltare suonata da un organetto in versione solistica.
Durante questo ascolto facciamo particolare attenzione al ritmo e soprattutto all'armonia dei bassi.
Vediamo quindi come suonare sulla tastiera del canto la melodia della frase E.
Nel video, la nota iniziale è un MI e viene suonata in APERTURA sulla fila di SOL sul tasto 9 (contando dall'alto) col dito 4.
Se abbiamo dei dubbi circa la numerazione delle dita possiamo ricorrere allo schema della diteggiatura per
organetto che possiamo verificare qui.
All'inizio dello studio suoneremo questa pizzica non troppo veloce, facendo attenzione a dare il giusto accento, come visto precedentemente nel video.
Iniziamo a suonare molto lentamente per coordinarci meglio, successivamente, quando saremo più sicuri, aumentiamo la velocità fino alla normale velocità di esecuzione illustrata nella parte finale del video.
Passiamo ora ai bassi. Per studiarli bene dobbiamo seguire uno schema che ci aiuti a comporre l'armonia di questo brano. Possiamo
usare il seguente schema, dove per ogni battuta della frase sono indicati i bassi e gli accordi da premere.
Nota bene: il maiuscolo indica il basso e il minuscolo l'accordo.
Se abbiamo dei dubbi sulla posizione dei bassi, guarda lo schema dei bassi
qui.
| LA lam | (apertura) | DO do | (chiusura) | MI mi | (chiusura) | LA lam | (apertura)
| LA lam | (apertura) | DO do | (chiusura) | MI mi | (chiusura) | LA lam | (apertura)
| RE fa | (apertura) | DO do | (chiusura) | MI mi | (chiusura) | LA lam | (apertura)
| RE fa | (apertura) | DO do | (chiusura) | MI mi | (chiusura) | LA lam | (apertura)
Attenzione. La sequenza si ripete identica per due volte poiché la frase si ripete da capo.
Proviamo più volte tutto il giro dei bassi come indicato dallo schema, senza dimenticarci che suoniamo tre ottavi per ogni basso.
Vediamo, nel seguente filmato, come accompagnare la frase D con questa sequenza di bassi:
Esercitiamoci fino a quando non riusciremo a suonarla a velocità normale come nel filmato, sul quale possiamo anche suonare insieme una volta acquisita una certa sicurezza con la frase. Il tempo è circa 160, per chi si vuole aiutare con un metronomo.
All'inizio dello studio suoneremo questa pizzica non troppo veloce, facendo attenzione a dare il giusto accento, come visto precedentemente nel video.
Iniziamo a suonare molto lentamente per coordinarci meglio, successivamente, quando saremo più sicuri, aumentiamo la velocità fino alla normale velocità di esecuzione illustrata nella parte finale del video.
Come abbiamo visto in questo ultimo video la melodia può anche essere leggermente abbellita. Si rimanda per questo alla lezione TE05 - Abbellimenti sulla melodia, lezione completamente dedicata agli abbellimenti musicali. Per l'uso delle progressioni per seste e terze si rimanda alla lezione FT05 - Esercizi sulla tastiera del canto.
Ora abbiamo proprio terminato. Ora dobbiamo solo studiare molto ed esercitarci seguendo le indicazioni della lezione.